Il tema centrale del Festival “GravitasFest” è la gravità, tra tutte le discipline fisiche quella che più ha contribuito allo sviluppo della storia del pensiero.
Premessa
La gravità è stata tema di riflessione e discussione sin dal tempo degli antichi greci, da Aristarco di Samo, uno tra i primi a capire che il sole fosse il perno del sistema solare, poi Tolomeo, Copernico, Keplero, Galileo e quindi Newton, Einstein, fino ad arrivare ai giorni nostri in cui la gravità è fonte di grande interesse e riserva di grosse sorprese e misteri.
La comprensione dei fenomeni gravitazionali oggi è molto diversa da quella che si prospettava alcuni secoli fa, in cui sembrava che avessimo più o meno capito tutto dell’universo: si ipotizzava una sorta di massimo equilibrio nel cielo, garantito da una serie di leggi deterministiche, dedotte da Galileo e Newton. Oggi lo scenario è notevolmente cambiato: l’universo visto con gli occhi della contemporaneità è ricco di misteri e di fenomeni che facciamo fatica a capire. Tra questi, i più affascinanti sono la materia e l’energia oscura, l’inflazione, i buchi neri e la loro origine. Tutto questo è sicuramente di grandissimo interesse e pone enormi interrogativi non solo agli scienziati ma anche a coloro che amano riflettere sul senso della scienza, del fare scienza e sulle implicazioni delle scoperte scientifiche. Tra le discipline che nel corso del tempo si sono occupate di indagini di questo tipo, un posto privilegiato è occupato dalla filosofia.
Si potrebbe pensare che oggi, rispetto ai tempi di Galileo e Newton, abbiamo molte più conoscenze. Pensiero ardito, ma se dovessimo costruire una concezione del mondo partendo da quello che ad oggi sappiamo realmente del nostro universo e i suoi meccanismi, dovremmo in realtà affermare che sono più le cose che capiamo di non capire di quelle che capiamo. Sono di difficile comprensione i fenomeni gravitazionali e altri ad essi in parte legati come alcuni aspetti della meccanica quantistica o la generazione della massa nella teoria dei campi. I meccanismi fondamentali alla base di ciò che noi osserviamo e misuriamo nei nostri laboratori sono ancora oscuri e difficile è la loro interpretazioni in termini e linguistici e concettuali.
Di fatto, mentre nel passato la riflessione filosofica e scientifica sono sempre andate di pari passo, a partire dall’inizio del XX secolo si è assistito a un processo di separazione tra le due. Dalla rivoluzione relativistica di Einstein e il successivo avvento della meccanica quantistica, fisici e filosofi hanno intrapreso strade diverse, entrambi rapiti dalle difficoltà intrinseche degli apparati concettuali e matematici oggetto dei loro studi. Da un lato si è sviluppato il sapere scientifico, regno della tecnica, dall’altro è nato il sapere umanistico, regno della mente. Il connubio tra i due saperi, racchiusi più genericamente all’interno del “sapere scientifico” è ciò che ha contribuito alla generazione delle cosiddette rivoluzioni scientifiche che hanno portato a nuovi schemi concettuali e hanno aperto una nuova finestra sulla comprensione dei meccanismi prima della natura.
Pensando ai giorni nostri, teatro di un impoverimento concettuale della fisica, ci si pone una domanda: è possibile restituire una visione unitaria del sapere, superando la dicotomia scientifico-umanistica che è andata a stabilirsi nel tempo? La risposta non è di certo banale, ma è sicuramente possibile introdurre opportune strategie per raggiungere questo ambizioso obiettivo.
Da questa esigenza nasce il festival “GravitasFest” agorà divulgativa multidisciplinare, spazio del confronto fisico-filosofico che consentirà al pubblico e a studenti e studentesse di confrontarsi con il mondo della scienza in maniera informale e diretta, accedendo a contenuti contemporaneamente fisico e filosofici (“filosofisici”).
I temi della prima edizione del festival
Il tema principale che verrà affrontato nella prima edizione del festival “GravitasFest” sarà “oltre il senso comune“. L’approccio interdisciplinare al confine tra fisica e filosofia della scienza porterà il pubblico ad esplorare il senso e le interpretazioni delle scoperte scientifiche e di come queste, molto spesso, mettono in crisi il nostro modo di pensare. Non solo, teorie come la relatività generale o la meccanica quantistica ci fanno capire che ragionare sulla scienza in termini filosofici è anche un modo per abituarsi a ragionare in modo profondo e generale su tutti gli aspetti della vita.
Il Festival ha anche un obiettivo didattico verso le scuole. Professor* e student* dei licei alle prese con gli studi di fisica e filosofia possono interagire con la fisica e la filosofia del ‘900 e i suoi protagonisti e le sue protagoniste contemporanee. Il festival potrà offrire loro degli spunti e degli strumenti didattici innovativi utili per la loro carriera e i loro studi. A questo proposito è dato risalto anche alla didattica e divulgazione della fisica, su cui sono stati fatti molti progressi negli ultimi anni.
Sarà discusso anche l’impatto della gravità sullo sviluppo, sia tecnologico che scientifico, e sulla realizzazione di complessi e ambiziosi progetti di ricerca nel paese e il loro impatto sociale e culturale nel territorio.